« È qualcosa che capita a tutti », Rublev commenta le parole di Zverev sulla salute mentale

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Adrien Guyot

le 03/07/2025 à 06h20

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Rublev Ruud Zverev

Eliminato al primo turno da Arthur Rinderknech a Wimbledon, Alexander Zverev si era presentato in conferenza stampa subito dopo e aveva ammesso di non sentirsi al meglio, concedendo che forse aveva bisogno di una terapia per risolvere i suoi problemi di salute mentale.

« Mi manca la gioia in tutto ciò che faccio. Non è solo per il tennis. Mi manca la gioia anche al di fuori del tennis. Anche quando vinco partite a Stoccarda o a Halle, non è la stessa sensazione che avevo prima.

Ero felice e mi sentivo motivato a continuare. È la prima volta nella mia vita che provo questo », aveva dichiarato. Nelle ultime ore, Andrey Rublev è volato in soccorso del tedesco, numero 3 al mondo.

Dopo la sua vittoria al secondo turno contro Lloyd Harris, il russo, che non ha nascosto il lungo periodo di depressione vissuto negli ultimi anni, è tornato sulle forti parole usate da Zverev dopo la sua precoce eliminazione sull’erba londinese all'inizio della settimana.

« Per essere onesti, è una sensazione che non ha nulla a che fare con il tennis. È solo che puoi trovare delle scuse, come dire che sei esausto o mentalmente stanco di giocare senza sosta, senza sosta, ma, in verità, non c’entra nulla con il tennis.

Alla fine, il tennis è solo il punto di partenza di tutto questo. È qualcosa che è presente dentro di te e che devi gestire, ma è qualcosa che capita a tutti.

Sascha (Zverev) ama il tennis, Casper (Ruud, assente a Wimbledon a causa di un infortunio al ginocchio) anche, e molti altri giocatori amano il tennis. Quelli che non amano il tennis sono più rilassati.

Non gliene importa davvero perché magari hanno altre priorità, ma per chi ama il tennis, è il punto scatenante di tutta questa situazione. Puoi dire a Sascha o a qualcun altro di fare una pausa, ma per lui sarà difficile, perché adora giocare.

Per Casper non è facile neanche. Forse un po’ di più ora perché è la stagione sull’erba, ma non è facile per lui fermarsi. Sono sicuro che si alleni comunque.

Non basta dire: "Faccio una pausa e mi sdraio in spiaggia". Sono certo che si stia preparando. Quindi, sì, come ho detto, non c’entra nulla con il tennis, ma tutti ci siamo passati », ha spiegato Rublev, numero 14 al mondo, a Punto De Break.