Johnson sul futuro della collaborazione Djokovic-Murray: «È difficile avere visibilità al momento»
Per la seconda volta questa stagione, Novak Djokovic è in una serie di tre sconfitte consecutive. Sconfitto in finale al Masters 1000 di Miami da Jakub Mensik, il campione serbo è stato poi eliminato al suo esordio nei suoi primi due tornei su terra battuta.
Battuto in due set da Alejandro Tabilo a Monte Carlo e poi da Matteo Arnaldi a Madrid, Djokovic ha deciso di saltare il Masters 1000 di Roma, che inizia la prossima settimana.
Una situazione che preoccupa Steve Johnson. Nel podcast *Nothing Major*, l’ex giocatore professionista americano ha parlato della collaborazione tra Djokovic e il suo nuovo allenatore, Andy Murray, che lo accompagna dall’inizio della stagione all’Australian Open.
I due, quindi, salvo sorprese, collaboreranno almeno fino a Wimbledon, dopo che Djokovic e Murray hanno trovato un accordo per continuare la loro associazione ancora per diverse settimane.
«Il partenariato con Murray ha funzionato all’inizio dell’anno in Australia. Ma, dopo, non dobbiamo dimenticare che Novak ha completato il gioco del tennis. Cosa gli resta da vincere, a parte un altro Grande Slam?
Penso che sia difficile per lui mettersi in moto e trovare la motivazione per questi Masters 1000, quando l’unica cosa che può far avanzare il suo legacy è un titolo del Grande Slam.
Quindi, a meno di vedere qualcosa di diverso a Roland Garros o a Wimbledon quest’estate, è difficile avere visibilità al momento ed è molto strano vedere Novak giocare a tennis perché aveva un’aura di invincibilità per tutta la durata delle nostre carriere.
È molto strano vederlo perdere più partite di fila come sta succedendo ora. Non credo che l’associazione con Murray stia dando frutti, ma sarebbe strano non vederli insieme a Wimbledon.
Andy lo accompagna tutto l’anno e non sarebbero insieme a Londra? Suppongo che arriveranno fino a lì e poi, non so. Sarebbe strano se lo licenziasse al Queen’s. Penso che Murray sarà nel team di Novak a Wimbledon, senza dubbio», ha assicurato l’ex numero 21 del mondo nelle ultime ore.