Matteo Berrettini rinasce a Tokyo: il suo messaggio forte dopo la prima vittoria da maggio

Ci sono vittorie che valgono molto più di un semplice passaggio del turno. Quella di Matteo Berrettini (56°) a Tokyo è tra queste. Dopo più di 4 mesi dall'ultimo successo, l'italiano ha finalmente ritrovato la luce. Sul campo centrale dell'ATP 500 giapponese, si è imposto contro lo spagnolo Jaume Munar (6-4, 6-4) in una performance solida e simbolica, mostrandosi un uomo sollevato.
«L'ultima volta che ho vinto un incontro era maggio... Quindi sì, è una bella sensazione», ha confessato un Berrettini molto emozionato in un video, pochi minuti dopo la fine della partita. Il tennista di 29 anni, troppo spesso frenato dagli infortuni negli ultimi mesi, ha soprattutto ritrovato ciò che gli mancava di più: il ritmo, la fiducia... e gli applausi.
«Gli applausi erano pazzeschi», dice sorridendo. «Anche se ora sono un po' lontani da me. Adoro gli incoraggiamenti qui in Giappone».
Sul piano di gioco, il romano ha impressionato per la sua autorità nel servizio: 79% di punti vinti sulla prima palla, 9 ace, 32 colpi vincenti di cui 23 di dritto, la sua arma di sempre. Soprattutto, ha cancellato le 8 palle break concesse, prova di una mentalità solida nonostante la mancanza di competizione.
Ora, se vorrà prolungare la sua avventura a Tokyo, Berrettini dovrà molto probabilmente superare un ostacolo ben più difficile: affrontare Casper Ruud, testa di serie numero 4 e numero 12 del mondo.
«Ho giocato bene e penso che giocherò ancora meglio tra qualche giorno», assicura. «Non vedo l'ora di ritrovarvi in campo».