Vagnozzi torna sulla squalifica di Sinner: «Non auguro a nessuno di vivere una situazione simile»
Attualmente numero 1 al mondo, Jannik Sinner è però sospeso dal circuito dall'inizio di febbraio, e lo sarà fino al 4 maggio, potendo fare il suo ritorno in competizione in occasione del Masters 1000 di Roma.
Autorizzato ad allenarsi dal 13 aprile, l'italiano ha disputato solo un torneo nel 2025, l'Australian Open, che ha vinto contro Alexander Zverev lo scorso gennaio. L'allenatore di Sinner, Simone Vagnozzi, è tornato sul momento in cui il team del tennista italiano ha appreso del controllo positivo al clostebol, a Indian Wells l'anno scorso.
«È stato uno shock. Dopo aver realizzato cosa era successo, cosa era accaduto, ho detto a Jannik che dovevamo tenere la testa alta. Lui non ha fatto nulla di male, tutti coloro che hanno letto i documenti lo sanno.
Non auguro a nessuno di vivere una situazione simile. Il tennis è una metafora della vita. Richiede la capacità di adattarsi a circostanze sempre nuove: palle, superfici, continenti diversi. Non avevamo altra scelta che accettare ciò che si presentava, cercando di trarre il meglio da questa pausa.
Onestamente, sono stato molto disconnesso dal tennis nelle ultime settimane», ha dichiarato a La Repubblica, prima di tornare sul momento in cui si è reso conto che Sinner era sulla strada giusta.
«Non ho mai dubitato della capacità di Jannik di puntare molto in alto. Ma la svolta è avvenuta a Pechino nel 2023, quando ha vinto contro Alcaraz e subito dopo contro Medvedev.
Lì, l'ho visto fare cose che non aveva mai fatto prima, soprattutto a rete. Uno dei primi obiettivi che ci eravamo posti era trovare un modo per battere Medvedev (Sinner aveva perso le prime sei sfide con il russo e ora è in vantaggio 8 vittorie a 7)», ha concluso.