Vagnozzi, allenatore di Sinner: «Bisogna sempre innovare, altrimenti si diventa prevedibili»

All'alba della sua partita contro Tallon Griekspoor a Shanghai, Jannik Sinner, con il supporto del suo allenatore, sta esplorando aggiustamenti tecnici per rimanere imprevedibile in campo.
Per il suo esordio nel Masters 1000 di Shanghai, Jannik Sinner, fresco del titolo al torneo ATP 500 di Pechino, ha dominato Daniel Altmaier (6-3, 6-3) e si è qualificato per il terzo turno dove affronterà Tallon Griekspoor già questa domenica nella sessione serale.
L'allenatore del numero 2 mondiale, Simone Vagnozzi, ha ripercorso le ultime settimane del suo protetto, assicurando di aver tentato di modificare alcuni aspetti del gioco di Sinner, specialmente dopo la sconfitta in finale agli US Open contro un Carlos Alcaraz in gran forma.
«A mio avviso, la sconfitta in finale agli US Open non era così sorprendente. In quel momento, Carlos (Alcaraz) era psicologicamente, fisicamente e tennisticamente migliore di Jannik (Sinner).
Ma non dobbiamo dimenticare che anche lui ha attraversato cinque mesi difficili, ed è strano che oggi si tenti di presentare Jannik come un giocatore in crisi, quando ha vinto due tornei del Grande Slam e ha raggiunto la finale in ogni torneo a cui ha partecipato eccetto Halle.
Sta realizzando cose incredibili. Naturalmente, come tutti, cerchiamo sempre di migliorare.
Per quanto riguarda gli aggiustamenti tecnici, sapete, a volte sono sorpreso di vedere quanto certe cose diventino oggetto di discussione.
In alcuni momenti, qualcosa funziona, in altri meno. Negli Stati Uniti, Jannik non serviva molto bene, e abbiamo apportato alcuni aggiustamenti: il movimento è cambiato il giorno prima del nostro arrivo in Cina. I primi giorni a Pechino, si è adattato, poi ha servito molto bene.
Naturalmente, bisogna sempre innovare nel gioco, altrimenti si diventa prevedibili. Ciò non significa che Sinner debba diventare un tennista che pratica il servizio e volée. Esistono anche altre variazioni, come essere ancora più aggressivi sulla risposta al servizio. È semplicemente un miglioramento, non vedo nulla di sorprendente in ciò», ha spiegato Vagnozzi a Tribuna.