« Creando la Laver Cup, Federer ha danneggiato il tennis »: l’analisi di un cronista del programma Sans Filet
Roger Federer, già leggenda vivente del tennis nel 2017, immagina la Laver Cup, un'esibizione ambiziosa che oppone l'Europa al Resto del mondo. Organizzata su tre giorni, con un decorato raffinato, stelle internazionali e uno spettacolo pensato per le telecamere, l'emozione e il pubblico.
Il progetto era chiaro: rinnovare il modo in cui il tennis a squadre è presentato, offrire un formato più condensato, più attraente visivamente, con momenti forti sin dal primo giorno. Con Federer, Nadal e giocatori di alto livello come Zverev o Thiem, l'evento diventa immediatamente prestigioso.
Da parte sua, la Coppa Davis, fondata nel 1900, è il pilastro del tennis nazionale a squadre: patriottismo, lunghe battaglie, rivincite, spirito di nazione. Tuttavia, con la Laver Cup, molti percepiscono che ha perso qualcosa della sua aura. Il formato antico (diversi fine settimana durante l'anno) appare meno attraente per i giocatori, meno visibile per gli sponsor e il pubblico.
Quindi, con questa iniziativa, molti si chiedono se Federer non abbia seppellito la Coppa Davis?
Un'opinione condivisa da «Servizio Volée», cronista del programma Sans Filet in onda su Winamax:
«Siamo nel 2017, la Coppa Davis è morente, il Big 3, di cui Rafa e Novak che sono già trentenni, daranno meno priorità a questa competizione a scapito degli Slam. E cosa facciamo a quel punto? Federer crea la Laver Cup. Un formato che andrà a fagocitare tutti i più grandi nomi in un'esibizione in una fascia oraria riservata maggiormente alla Coppa Davis.
Quindi Federer, per quanto gigantesco sia, ha fatto del male al tennis, facendo questo. La Coppa Davis, che è l'essenza stessa di questo sport, del nostro attaccamento allo sport, perché era veramente una competizione molto particolare. Lui inoltre ha spesso giocato gli spareggi con la Svizzera, poi si è impegnato alcuni anni per cercare di vincerla con Stan (Wawrinka). Ma quello che ha fatto Federer, lo dico con il cuore, ma per me ha veramente fatto del male al tennis.»
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