Wilander su Nadal: « Il giudizio non è mai valso per lui »

È un momento storico a cui abbiamo assistito questo martedì. Sconfitto in singolare da Botic Van de Zandschulp (6-4, 6-4), Rafael Nadal ha poi assistito impotente all'eliminazione della sua squadra a seguito della sconfitta nel doppio decisivo degli spagnoli.

Così, ora possiamo dirlo ufficialmente: Nadal e il tennis professionistico, è definitivamente finita.
In questo momento storico, le testimonianze si susseguono inevitabilmente con un solo obiettivo: rendere omaggio, parlare, decifrare la carriera di uno dei più grandi giocatori di tennis della storia.

Mats Wilander ha proposto in particolare una cronaca in cui spiega che una delle grandi forze del maiorchino è stata la sua capacità di far evolvere il suo gioco, soprattutto dal lato del rovescio, per diventare molto più forte. Così ha dichiarato: « Certo, quando ha vinto i suoi ultimi Roland Garros, a volte giocava i punti come sul cemento.

Ma quando doveva giocare punti molto importanti, spesso all'inizio del match, tornava ai suoi schemi di base, come quando aveva 22 anni.

La maggior parte dei giocatori, quando progrediscono notevolmente in un campo, tendono a regredire in un altro. Il giudizio non è mai valso per lui. »