Sinner: «Convincere Cahill a continuare sarà la mia più grande sfida»
Jannik Sinner ha parlato del futuro della sua relazione con il suo allenatore: l'australiano Darren Cahill.
Dalla loro collaborazione, Sinner e Cahill hanno formato un tandem formidabile. Sotto la guida del tecnico australiano, il giovane prodigio italiano è diventato uno dei capi del circuito. Ma dietro questo successo si nasconde una preoccupazione: a 60 anni, Cahill penserebbe seriamente di rallentare, di viaggiare meno, dopo più di quarant'anni trascorsi nel circuito mondiale.
E quando gli è stato chiesto se avesse tentato di convincere il suo coach a continuare, Sinner ha risposto così:
«Sarà la sfida più grande di quest'anno! Dobbiamo ancora parlarne, perché la stagione non è finita: c'è un torneo importante a Torino e sappiamo cosa c'è da guadagnare. Ma dopo quello, naturalmente, dobbiamo sederci e discutere. Quest'anno ha compiuto 60 anni, ha fatto il tennista come giocatore, poi ha continuato come allenatore, quindi è in questo mondo da 40, 45 anni: lo capisco anch'io.
Tuttavia, mi vedo con Cahill per un altro anno, perché è una persona che forse va anche oltre il concetto di allenatore: è un po' come il padre che unisce tutta la squadra, soprattutto quando le cose non vanno molto bene.
È stato fondamentale finora per la mia crescita, per chi sono. È stato fondamentale anche per Simone Vagnozzi, perché mi ha preso quando ero nella top ten, e anche lì c'è molta pressione dal lato dell'allenatore. Quindi speriamo di convincerlo.»
Queste parole illustrano quindi il posto centrale che Cahill occupa nel progetto Sinner.