Moutet, qualificato per il secondo turno a Roma: «Una racchetta rotta o un warning, non è nemmeno l'1% della partita»

Dopo aver combattuto contro Rinky Hijikata (3-6, 6-1, 7-5), Corentin Moutet ha raggiunto il secondo turno del Masters 1000 di Roma.
In dichiarazioni riportate da L’Équipe, ha espresso la sua soddisfazione per essere riuscito a riprendersi nonostante la perdita del primo set e un contesto che lo ha infastidito:
«Si può parlare delle racchette rotte, dei punti di penalità ogni settimana e voi fate bene a focalizzarvi su questi aspetti non appena c'è un dramma o un episodio di gioco. Ma alla fine, giochiamo tre ore di partita. Una racchetta rotta o un warning, non è nemmeno l'1% della partita. Penso che si possa decidere di concentrarsi su queste cose o sul resto.
Non ho giocato il mio miglior tennis, emotivamente non è stato facile. Ma sono riuscito a vincere la partita, quindi penso di poter essere fiero di me su questo. Non è il momento in cui rompo una racchetta che può farmi uscire dal campo. Posso uscire dalla partita in ogni punto, quelli che perdo, quelli che vinco. È una costante battaglia con me stesso.
Siamo imperfetti e io sono il primo a esserlo. Quindi sì, rompo le racchette, a volte litigo con l'arbitro, con il pubblico, con me stesso. L'importante è che io, insieme al mio team, conosca le cause, mi preoccupi di quelle e non del risultato.»