Mensik impressionato ma non rassegnato: «Alcaraz e Sinner sono a un altro livello»
La giovane promessa ceca si arrende all'evidenza: un fossato separa ancora i migliori dal resto del gruppo.
In un circuito ATP in piena trasformazione, dove la gioventù bussa alla porta del trono lasciato dalle leggende, Jakub Mensik, 20 anni, sta gradualmente tracciando la sua strada. Rivelato questa stagione da una vittoria al Masters 1000 di Miami, il ceco rimane umile e soprattutto molto lucido sulla gerarchia attuale.
«In questo momento, Alcaraz e Sinner sono i migliori, e c'è un grande divario con gli altri. Noi cerchiamo di raggiungerli... ma loro sono superiori a noi sotto ogni aspetto. La loro regolarità, il loro stile di gioco, ogni colpo che producono fa la differenza. Sono a un altro livello.»
Ma questa constatazione non è una rassegnazione. Tutt'altro. L'ambizione è ben presente, alimentata dall'osservazione dei loro gesti durante le sessioni di allenamento:
«Si può imparare molto da loro in allenamento. Affrontarli per la prima volta mi aiuterebbe a capire come reagiscono in ogni situazione.»
Infine, riguardo alla sua esplosione mediatica dopo il trionfo a Miami, Mensik rifiuta di farsi travolgere:
«I tifosi e i giornalisti cominciano a parlare di te, e le tue partite ricevono molta più attenzione. Ma questo non significa che tu sia al livello dei migliori. Non ho aspettative per la mia carriera. Mi concentro solo sul mio lavoro.»
Disagi dovuti agli infortuni e mancanza di denaro: la doppia pena dei tennisti lontani dalle star della Top 100
Il tennis, nuovo terreno di gioco dell’Arabia Saudita
La guerra delle tenute: come i contratti d’abbigliamento dominano il business del tennis
L’impatto della guerra sul tennis in Ucraina: aiuti finanziari, fondazioni, istituzioni e rompicapi di ogni tipo