Bartoli su Sinner: «Non gli mancava molto rispetto alla sua versione migliore»

Per il suo ritorno alla competizione dopo tre mesi di stop, il numero 1 mondiale Jannik Sinner ha iniziato il torneo di Roma con una vittoria contro Mariano Navone al secondo turno (6-3, 6-4).
Assente dall'Australian Open, l'italiano, acclamato dal pubblico del campo centrale, è subito apparso in forma e ha raggiunto il terzo turno, dove affronterà Jesper De Jong, lucky loser olandese.
Per tre mesi, Sinner non ha potuto giocare, ma continua la sua serie di vittorie. Infatti, il 23enne non ha più perso dalla finale del torneo di Pechino all'inizio di ottobre, dove si è arreso al tie-break del terzo set contro Carlos Alcaraz, e ora è in una serie di 23 successi consecutivi in competizioni ufficiali.
Consulente per Sky Sports, Marion Bartoli ha dato la sua prima impressione dopo il ritorno del numero 1 del ranking ATP.
«L'ho trovato già molto in forma. Si muove bene. Colpisce forte con il dritto, con il rovescio, solido sugli appoggi. Dal fondo campo, l'ho trovato davvero impressionante, si sposta bene, fa le scelte tattiche giuste.
Rovescio in appoggio aperto, sempre performante nel rovescio di difesa, in attacco con il dritto, la palla esce davvero veloce dalla racchetta. Non hai l'impressione che Jannik non abbia giocato una partita da tre mesi, è già a un livello molto alto.
Nella precisione e nel timing, era già molto presente. Non gli mancava molto rispetto alla sua versione migliore. Forse il 5 o 10%, qualche palla in attacco con il dritto dove perde un po' di controllo, ma sinceramente, è per pignolerie. La base era davvero estremamente solida.
Trovo tutto questo molto promettente per il futuro. Poi, ciò che sarà interessante è vedere come andrà quando avanzerà nel tabellone contro giocatori ancora più in forma.
Ma qui, abbiamo visto il margine che ha rispetto a giocatori come Navone, che comunque hanno referti sulla terra rossa. Ovviamente, Sinner è capace di alzare il suo livello di gioco estremamente rapidamente e può essere pericoloso già a Roland Garros», ha spiegato Bartoli a L’Équipe.