Volandri rivela la chiave del successo dell'Italia in Coppa Davis: «I giocatori hanno capito che prendevo decisioni per il bene della squadra»
Chi potrà porre fine all'egemonia dell'Italia in Coppa Davis? Nonostante le assenze dei suoi due migliori giocatori, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, la Squadra Azzurra è stata ancora una volta la migliore squadra del Final 8 di Bologna. Il gruppo di Filippo Volandri ha dominato l'Austria ai quarti di finale, il Belgio in semifinale e la Spagna in finale.
Volandri ha fatto scelte coraggiose nella sua squadra
Il capitano Volandri, che ha dovuto fare a meno di Sinner e Musetti, ha selezionato Matteo Berrettini e Flavio Cobolli per gli incontri di singolare, privilegiando questi ultimi rispetto ad altri giocatori come Matteo Arnaldi o Luciano Darderi, quest'ultimo vincitore di tre titoli ATP questa stagione (Marrakech, Bastad, Umag). L'ex giocatore professionista parla della chiave del successo dei suoi giocatori negli ultimi anni.
«Ho sempre voluto essere un capitano coraggioso. I giocatori hanno capito che prendevo decisioni per il bene della squadra. Ho sempre dato priorità alla squadra. Dopo cinque anni, posso permettermi questo tipo di ragionamento. Ovviamente, alcuni giocatori potrebbero essere rimasti delusi, come Luciano Darderi. Ci siamo permessi di non selezionare il 26° al mondo nella squadra. Ma mi ha sempre scritto durante la settimana.
Siamo riusciti bene, come squadra, a far sì che questa responsabilità diventasse un vantaggio aggiuntivo. I ragazzi sono stati fantastici. Ho sempre basato il mio lavoro sulle relazioni tra i giocatori. Cinque anni fa non eravamo organizzati come oggi. Abbiamo sempre cercato di mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili.
Quello che facciamo nell'ambito tecnico è cercare di aiutare non solo i giocatori, ma anche i loro allenatori e lo staff. Quando i ragazzi passano così tanto tempo insieme, come ha spiegato anche Flavio Cobolli, si sentono anche migliori.
Sono giovani che vanno molto d'accordo, come si è visto nell'ultima conferenza stampa. Questo facilita il mio lavoro. Mi piace l'idea che i giocatori dicano che non c'è un leader e che tutti si aiutano a vicenda. Quando si ha questo tipo di mentalità, tutto diventa molto più facile. Anche io faccio fatica ad accettare alcuni aspetti del mio ruolo, come quello di annunciare a un giocatore che non sarà selezionato», ha dichiarato Volandri a Tennis World Italia.