Monfils, presente a Nîmes: «L’UTS mi obbliga ad avere una certa rigore»
Questo fine settimana, come preparazione per il Masters 1000 di Monte-Carlo, otto giocatori saranno presenti nel sud della Francia e più precisamente a Nîmes per partecipare alla seconda tappa dell’UTS Tour nel 2025. Dopo Guadalajara, appuntamento alle Arènes per seguire questo formato diverso dal circuito ATP, che ha regole differenti rispetto ai tornei in competizione ufficiale.
Ospite de L’Équipe de Choc questo giovedì 3 aprile, Gaël Monfils, che parteciperà all’evento organizzato nel Gard, ha parlato di questo formato dell’UTS che apprezza particolarmente.
«È un’esperienza fantastica. È uno show, c’è musica, un rumore costante che ti permette di concentrarti. Non sembra, ma è un formato veloce, abbiamo pochissimo tempo di pausa.
È questo che rende unico questo formato. Fisicamente, richiede un’altra concentrazione, devi giocare ogni punto, giochiamo come se fosse un tie-break. Non puoi davvero concedere due o tre punti.
Ci sono molti 'highlights', la rete è diversa, si può passare di lato. Siamo al massimo, ma possiamo creare più cose, quindi attira un pubblico più giovane per il tennis.
Quando si viene a guardare una partita dell’UTS, si sa esattamente per quanto tempo si viene, per chi si viene, le partite durano un’ora al massimo, attira nuovi consumatori.
L’UTS mi aiuta nel modo di giocare ogni punto. Lo dico da tempo, ma non sono un giocatore che gioca ogni punto. Mi piace decidere quando devo dare di più, quando devo essere più difensivo o offensivo. L’UTS mi obbliga ad avere una certa rigore, perché se non giochi ogni punto, è molto più difficile», ha spiegato su La Chaîne L’Équipe.