« È la cosa migliore per i giocatori, i fan e la crescita del nostro sport», la direttrice di Montreal risponde alle critiche sul nuovo formato

In una lunga intervista concessa a Tennis.com, Valérie Tétreault, ex tennista canadese e direttrice del WTA 1000 di Montreal, ha risposto ai numerosi temi che attualmente animano il circuito ATP e WTA.
«C’erano molte cose da considerare, a cominciare dal calendario, dal lavoro con il circuito e con il torneo di Cincinnati. Quello che cercavamo di fare era creare due tabelloni principali di 12 giorni, quindi 24, e inserirli in tre settimane. È stata una grande sfida, ma sono contenta di come siamo riusciti a realizzarlo.
Penso che ci saranno molte cose da imparare per noi e anche per i giocatori. Se guardiamo più nel dettaglio, siamo probabilmente l’unico torneo al mondo a presentare la finale a metà settimana, il giovedì sera. Credo che dovremo analizzare quest’anno prima di poter valutare se sono necessari degli aggiustamenti.
Per quanto riguarda la continuità con Cincinnati, abbiamo sempre avuto un buon rapporto con loro, e questo continua a essere vero. Abbiamo messo in piedi un sistema per cui i giocatori che raggiungono la finale hanno a disposizione un jet privato per raggiungere Cincinnati.
Abbiamo lavorato insieme sul calendario per assicurarci che avesse senso per i giocatori partecipare a entrambi gli eventi. È piuttosto sfortunato vedere così tanti ritiri, ma quest’anno c’erano solo due settimane tra la fine di Wimbledon e l’inizio del nostro evento. L’anno prossimo torneremo a tre settimane, e credo che farà la differenza.
I giocatori sono abituati a disputare due Masters 1000 prima di un Grande Slam. Penso che la maggior parte di noi sia convinta che questa sia la cosa migliore per i giocatori, i tornei, i fan e la crescita del nostro sport.
Non dimentichiamo che i tornei più lunghi creano opportunità aggiuntive per i giocatori di godersi il torneo e di guardare il tennis. Credo che dovremmo prendere qualche anno per apportare cambiamenti qua e là, ma penso che abbiamo qualcosa che può funzionare molto bene.»