Cosa sono diventati gli ultimi vincitori delle ATP Next Gen Finals?
Dal 2017, le ATP Next Gen Finals non sono solo un semplice torneo esibizione per giovani talenti. Sono diventate un vero e proprio barometro del futuro del tennis mondiale.
Dopo il trionfo di Learner Tien a Gedda, sorge una domanda: quanto vale davvero un titolo alle Next Gen Finals? La storia, intanto, fornisce già alcune risposte.
2017 – Hyeon Chung, il prodigio stroncato
Primo vincitore della storia, Hyeon Chung incarnava il futuro radioso del tennis asiatico. Dominando Andrey Rublev in finale ed eliminando Medvedev, il coreano aveva fatto colpo.
Inoltre, la sua impresa monumentale contro Novak Djokovic agli Australian Open 2018 sembrava confermare l'evidenza: era nato un futuro campione.
Ma il tennis a volte è crudele. Gli infortuni hanno fermato netto la sua ascesa, facendolo precipitare fuori dalla top 300. A 29 anni, Chung rimane l'esempio più lampante di un talento immenso che il corpo non ha mai lasciato esprimere pienamente.
2018 – Stefanos Tsitsipas, dalla vetta al dubbio
Vincitore fiammeggiante contro Alex De Minaur, Tsitsipas ha trasformato la prova come pochi altri. Numero 3 mondiale, vincitore delle ATP Finals, finalista in uno Slam, il greco ha a lungo incarnato l'opposizione credibile al Big Three.
Ma oggi, il contrasto è sorprendente. Classificato oltre la top 30, in preda a tensioni interne e a una perdita di fiducia, Tsitsipas sta attraversando il periodo più delicato della sua carriera.
2019 – Jannik Sinner, la macchina da vincere
Fin dagli esordi, Jannik Sinner emanava padronanza. Il suo trionfo contro De Minaur era solo un preludio. Perché pochi anni dopo, l'italiano è diventato uno dei volti dominanti del tennis mondiale.
Quattro titoli del Grande Slam, un passaggio al rango di numero uno mondiale, Sinner incarna il successo totale.
2021 – Carlos Alcaraz, i prodromi di una immensa carriera
Contro Korda, le Next Gen Finals 2021 hanno segnato per molti una svolta nella carriera di Alcaraz.
Oggi, il prodigio spagnolo è numero uno mondiale e plurivincitore in uno Slam.
2022 – Brandon Nakashima, l'outsider solido ma discreto
Sorpresa della sua edizione, Nakashima ha dimostrato che il talento può esprimersi senza riflettori. Dotato di un gioco efficace, l'americano si è insediato stabilmente nella top 40.
Ma nonostante la sua regolarità, la scintilla verso i grandi appuntamenti tarda ad arrivare. A 24 anni, rimane un giocatore pericoloso, ma ancora in cerca di quella svolta che cambia una carriera.
2023 – Hamad Medjedovic, il fuoco e i dubbi
Il serbo ha impressionato per potenza e mentalità durante il suo trionfo. Ma il livello altissimo non perdona nulla.
Problemi fisici, mancanza di costanza, difficoltà a fare serie, Medjedovic alterna ancora promessa e frustrazione.
A 22 anni, tutto è possibile. Ma il suo percorso ricorda che il talento grezzo non basta mai senza continuità.
2024 – João Fonseca, la nuova follia mondiale
È forse il nome che fa sognare di più oggi. A soli 19 anni, João Fonseca ha conquistato il pubblico e il circuito.
Già vincitore di un ATP 250 e di un ATP 500, stabile nella top 25, il brasiliano incarna la nuova ondata del tennis mondiale.
Potente e ambizioso: Fonseca sembra avere tutte le carte in regola per segnare il decennio. E il suo titolo alle Next Gen Finals appare già come l'inizio di una grande storia.
Le ATP Next Gen Finals: trampolino o rivelatore spietato?
Otto campioni, otto traiettorie diverse ma una sola certezza: vincere le Next Gen Finals non garantisce nulla.
Il mentale, il fisico, l'entourage e la capacità di evolversi determinano poi il seguito.
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