Alla domanda sull'ondata di infortuni, Nadal non fa una piega: "I giocatori vogliono guadagnare".
In vista del suo primo incontro a Roma, questo giovedì contro Zizou Bergs, il maiorchino ha parlato del susseguirsi di ritiri, ritiri e infortuni da Madrid in poi (Sinner, Alcaraz, Medvedev, Lehecka, Berrettini...). Con un tono sorprendentemente schietto, "Rafa" ha spiegato che, a suo avviso, non c'è nulla di sorprendente nel vedere tanti grandi giocatori infortunati: "Gli infortuni sono sempre esistiti, questa è la verità. [Se vogliamo sapere perché ci si infortuna, è molto semplice: quando si spinge il corpo al limite, ci si infortuna. Quando si gioca sempre più velocemente, ci si infortuna. Quando si gioca per la maggior parte dell'anno sul cemento e su superfici più dure con il proprio corpo, ci si infortuna".
Proseguendo nella sua spiegazione, il toro di Manacor ha anche sottolineato l'innegabile impatto del denaro, elemento inscindibile di ogni carriera tennistica: "Entra poi in gioco un altro mondo, quello dei tornei, degli affari, dello sport stesso. In fin dei conti, i giocatori vogliono fare soldi, i tornei vogliono fare soldi, questo è il ciclo e dobbiamo accettarlo. Non c'è bisogno di parlarmi di infortuni, ho perso molti tornei importanti nella mia carriera a causa di infortuni. Non possiamo lamentarci di questo. Dobbiamo accettarlo. Bisogna recuperare bene. Sono giovani, avranno molte possibilità di vincere a Roma, quindi non ci sono drammi. Il torneo sopravviverà anche se Jannik e Carlos sono molto importanti per tutti gli eventi, soprattutto in Italia, dove Jannik rappresenta il suo Paese".
A 37 anni, lo spagnolo spiega con grande maturità la realtà dello sport di alto livello: soldi e infortuni fanno innegabilmente parte dell'equazione.