Swiatek risponde alle critiche: «Sono infastidita dai titoli che parlano di crollo o crisi mentale»
Presente a Roma per l'ultimo WTA 1000 sulla terra rossa, Swiatek è stata interrogata dai giornalisti sulla responsabilità del suo team di allenatori, in particolare Wim Fissette e la psicologa sportiva Daria Abramowicz, nelle sue recenti sconfitte. La polacca ha anche affrontato le critiche ricevute dopo la sua sospensione:
«No, è un'affermazione molto dura e ingiusta. I risultati negativi sono coincisi con molte altre sfide negli ultimi mesi, anche nella mia vita familiare. Mi sono trovata in una fase della mia carriera in cui ho dovuto riformulare la mia visione di me stessa. Il livello del tennis mondiale è sempre più alto. Le ragazze hanno imparato a conoscere il mio gioco, sono migliorate.
La gente non lo sa, ma praticamente ogni anno ci sono sfide diverse. Quando sono stata sospesa, non ho voluto scendere in campo per alcune settimane. È stata l'esperienza più difficile della mia carriera. Daria è un sostegno costante per me, una persona di cui mi fido. È la mia squadra, sono io che decido chi ne fa parte.
Sono infastidita dai titoli che parlano di crollo o crisi mentale. Certo, capita che mi arrabbi in campo. A volte, non sono concentrata come vorrei. Ma lavoro, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, per migliorare. Quindi non c'è alcun motivo di esprimere giudizi strani o cercare segni di stanchezza o esaurimento», ha dichiarato in un'intervista riportata da Tennis Up To Date.
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