Sensazione agli US Open: Alcaraz è già caduto!

È un'onda anomala quella che ha appena travolto New York. Ed è una di quelle storie che solo il tennis può raccontare.
In un duello di secondo turno che sembrava scontato, tanto era il divario tra Carlos Alcaraz e Bottic Van de Zandschulp, alla fine è stato il numero 74 del mondo a prevalere in meno di due ore di gioco (6-1, 7-5, 6-4).
Sebbene il prodigio di El Palmar non abbia disputato la partita della vita, sembrando a tratti un po' fiacco in campo (21 vincenti, 27 errori non forzati), gran parte del merito va all'olandese, che ha giocato un match immenso (24 vincenti, 79% dei punti vinti sulla prima di servizio, 7 break riusciti).
Il 28enne ha avuto una partenza fulminante, approfittando di uno spagnolo che ha palesemente sbagliato l'inizio del match, e non ha mai mollato in seguito, dimostrandosi implacabilmente efficiente.
Lungi dall'agitarsi, ha resistito perfettamente al risveglio di Alcaraz per fare il break nei momenti migliori, prima di chiudere la partita successiva nel secondo e nel terzo set.
Quello che è appena successo sull'Arthur Ashe Stadium è piuttosto irreale se si ricorda il catastrofico stato di fiducia in cui Van de Zandschulp è arrivato.
Arrivato a New York con un misero record di appena cinque vittorie nel circuito principale dal torneo di Dubai di febbraio, ha sfidato tutti i pronostici.
Peggio ancora, ha dichiarato di aver pensato di ritirarsi dopo essere stato spazzato via al primo turno degli Open di Francia da Fognini (6-1, 6-1, 7-5).
Tutto può cambiare molto rapidamente nel tennis, come questo risultato ha appena dimostrato con forza.
Al settimo cielo, l'ex numero 22 del mondo sfiderà Draper per un posto negli ultimi 16 anni.