Monfils racconta l'importanza di Svitolina nel suo ritorno al vertice: «Elina mi ha aiutato a ritrovare quella fiamma»
Nell'ultimo episodio del suo talk-show, dove Gilles Simon è ospite, Gaël Monfils si è aperto sugli anni post-Covid e sul ritrovato slancio motivazionale che ha avuto grazie alla sua compagna Elina Svitolina.
46esimo nel ranking ATP, Monfils spiega come ha ritrovato la voglia di giocare nonostante lo stop forzato alle competizioni nel 2020 e una stagione 2022 segnata dagli infortuni:
«Non ho ripreso subito i tornei dopo il Covid perché non ne avevo per niente voglia. Ho iniziato a dire a Elina che se le cose fossero continuate così, non ero sicuro di voler tornare a giocare a tennis. [...]
Post-Covid, sentivo che la mia motivazione era diversa. Ero ancora Top 10, ma non mi interessava. Ho iniziato a dirle che pensavo di smettere. Non riuscivo a ritrovare la forma che avevo, quindi c’era anche questa frustrazione. Lei mi ha aiutato molto su questo.
Poi, ho ritrovato un po’ di voglia e piacere. La nozione di piacere è importante. Ma c’è un momento in cui posso dirti che non sarei ancora un tennista se non l’avessi incontrata.
Vinco Adelaide (nel 2022), faccio i quarti agli Australian Open, gioco di nuovo bene e mi infortunio di nuovo al piede. Non gioco per sette mesi e mi dico che è finita. In più, lei è incinta. Sono infortunato, accolgo mia figlia... Dentro di me, so che è finita. In più, voi (Simon e Tsonga) avete appena smesso.
Ma Elina trova le parole, mi dice: "Tornerò anch’io". E le ho detto che dovevo ritrovare un obiettivo forte. Tutti ridevano di me, ma era quello di qualificarmi per le Olimpiadi di Parigi. Ero 400 e qualcosa nel ranking e vecchio (ride).
Mia moglie mi ha salvato. Mi ha aiutato a ritrovare quella piccola fiamma che abbiamo e che, a volte, brucia un po’ meno.»