Borg rompe il silenzio: « Sì, alcuni della mia generazione si dopavano »

Lo svedese, icona del tennis, è uscito dalla sua riservatezza per parlare del doping. Tra ricordi sconvolgenti della sua epoca e il suo sguardo sorpreso sulla vicenda Sinner, Borg invia un messaggio forte: mantenere il tennis pulito è più cruciale che mai.
Björn Borg si confida sempre di più nei media in quest’ultimo periodo, soprattutto da quando è stata annunciata la sua remissione dal cancro alla prostata.
Il campione svedese, intervistato dalla BBC, ha parlato della presenza del doping durante la sua generazione e della vicenda che ha riguardato Jannik Sinner, che si è conclusa con una sospensione di tre mesi del n°2 mondiale:
« Quando giocavamo, so che alcuni giocatori della mia generazione usavano sostanze vietate. Non farò nomi, non ha importanza. Ma oggi, penso che sia una buona cosa che si testino da soli e capisco che debbano farlo molte volte.
Penso che sia bene per mantenere uno sport pulito. [...] Ero molto sorpreso quando l'ho saputo (test antidoping positivi di Sinner). Mi sembra che sia successo due volte. Quindi è molto strano. Quello che è successo, non lo so. Ma spero che non fosse niente di serio. »