Nel 1973, Billie Jean King ha fatto molto più che battere Bobby Riggs: ha rovesciato un simbolo. Cinque decenni più tardi, la «Battaglia dei Sessi» rinasce tra Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios, ma questa volta il combattimento sembra aver perso la sua anima.
I social network hanno aperto un’era inedita per il tennis: quella in cui la notorietà si costruisce tanto in campo quanto su Instagram. Ma fino a che punto questa ricerca di visibilità può spingersi senza far vacillare l’equilibrio dei giocatori?
Il tennis non si ferma mai… o quasi. Dietro i tornei a ripetizione, i campioni devono imparare a fermarsi per durare. Da Federer ad Alcaraz, inchiesta su queste poche settimane decisive in cui tutto si gioca: riposo, rilassamento, rinascita.
Dalle sorelle Williams ad Alizé Cornet, dagli sponsor ai circuiti ATP e WTA, il dibattito sull’uguaglianza salariale nel tennis non è mai stato così acceso. Tra progressi innegabili e disuguaglianze persistenti, lo sport regina della racchetta si ritrova di fronte alle proprie contraddizioni.
Andy Roddick non ha usato mezzi termini: secondo lui, Tommy Paul possiede un gioco di transizione degno dei più grandi. Ma per brillare di nuovo, dovrà prima sconfiggere il suo avversario più temibile… il suo stesso corpo.
Uscito dalla Top 10, Daniil Medvedev ha comunque concluso al 13° posto mondiale con un solo match vinto in un Grande Slam. Un paradosso che affascina Andy Roddick, convinto che il russo rimbalzerà già dal 2026 per ritrovare le vette del tennis mondiale.