Sinner: «Non ho mai giocato la vera Coppa Davis»
Il dibattito si riaccende: Sinner, doppio campione in carica, non giocherà la Coppa Davis quest'anno. L'italiano rimpiange un formato «che non crea più brividi» e si batte per un'edizione ogni due anni, fedele allo spirito degli incontri di un tempo.
La Coppa Davis torna al centro delle discussioni. A pochi giorni dall'inizio della fase finale, diverse stelle del circuito si sono espresse sull'attuale formato della competizione.
È ad esempio il caso di Jannik Sinner, che ha deciso di saltare la prova quest'anno dopo due edizioni vinte consecutivamente nel 2023 e 2024.
Il numero 2 del mondo ha espresso il suo desiderio di vedere la Coppa Davis disputarsi ogni due anni e di tornare a un formato più tradizionale:
«Con questo calendario, è complicato che i migliori giocatori di ogni paese siano presenti ogni anno. In futuro, mi piacerebbe vedere la Coppa Davis giocarsi ogni due anni. Così, potremmo avere le semifinali all'inizio dell'anno, e la finale verso la fine dell'anno.
Se prendiamo l'esempio di un Stati Uniti-Australia a Bologna, non dico che non ci saranno spettatori nelle tribune.
Ma perché non fare una vera Coppa Davis? Non ho mai avuto l'opportunità di giocare la vera Coppa Davis, quella in cui vai in Brasile o in Argentina, con un intero stadio che tifa per il proprio paese. Questa è la vera Coppa Davis.
Noi italiani abbiamo la fortuna di poter giocare in casa. Anche Malaga non era molto lontana. Abbiamo sempre molto sostegno, molte persone che viaggiano per vederci, che amano il tennis.
Allo stesso tempo, quest'anno, possiamo avere un Stati Uniti-Australia a Bologna. Manca il brivido della Coppa Davis.»