Haggerty, presidente della ITF, difende il formato della Coppa Davis: «C'è stata molta emozione questa settimana, contrariamente a quanto si dice»
Presidente della ITF dal 2015, David Haggerty ha fatto ieri il bilancio della fase finale della Coppa Davis 2025, vinta dall'Italia per il terzo anno consecutivo.
Interrogato sulla mancanza di entusiasmo che ha caratterizzato la competizione, oltre alle assenze di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, l'americano ha risposto così:
«La Coppa Davis è sempre stata, è e sarà sempre una competizione a squadre. Si tratta di rappresentare la propria nazione e giocare per il proprio paese. Non sono d'accordo. Ho visto molta emozione questa settimana tra i giocatori, dopo e durante le loro partite, un'emozione che non si vede tutte le settimane.
Esiste questa idea sbagliata secondo cui i migliori giocatori non rappresentano il loro paese. È falso. Alcuni di questi giocatori di alto livello, che hanno partecipato alle qualificazioni, non hanno raggiunto la fase finale.»
Haggerty ha poi discusso del futuro della Coppa Davis, aprendo la strada a possibili cambiamenti nei prossimi anni:
«Siamo sempre aperti a migliorare la competizione. Penso che questo si rifletta nel cambiamento che abbiamo apportato quest'anno con le partite in casa e in trasferta a settembre, per rafforzare la competizione, estenderla a più paesi e darle una dimensione internazionale.»