È un giocatore molto istintivo, ma dobbiamo renderlo più regolare", Marco Panichi si racconta sulla sua collaborazione con Rune
Ex preparatore di Djokovic (2017-2024), Marco Panichi si è unito anche al clan Sinner a settembre 2024, prima del noto caso di doping che conosciamo. Licenziato dall'italiano pochi giorni prima di Wimbledon quest'anno, l'uomo di 36 anni non ha impiegato molto a riprendersi, dato che ora fa parte dello staff del numero 11 mondiale Rune.
In un'intervista riportata da Tennis World Italia, Panichi ha spiegato in dettaglio il suo modo di lavorare, precisando anche cosa intende fare con il danese:
"Il mio lavoro consiste nel cucire un abito attorno all'atleta che devo seguire. Anche se lo sport è lo stesso, sono tutte macchine umane molto diverse. Quando ho iniziato con Novak, aveva 30 anni, quindi un fisico già maturo, mentre oggi mi ritrovo a lavorare con Holger, un giovane giocatore di 22 anni che ha bisogno di qualcosa di completamente diverso.
La bellezza di questo mestiere è proprio questa: adattarsi alla persona e alle sue esigenze. Con Holger, stiamo ancora imparando a conoscerci, così come con il resto della squadra. Il primo periodo è quello dell'osservazione, della comunicazione, c'è uno scambio di idee e opinioni con tutta la squadra.
Vado in campo con lui, cerco di capire quali sono le sue caratteristiche fisiche, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Allo stesso tempo, credo sia importante stabilire una relazione di fiducia e piccole chiavi motivazionali per stimolare il giocatore.
La prima impronta della relazione è sempre la più importante, bisogna essere onesti e dire subito ciò che si pensa. Per me, è una delle chiavi fondamentali. È un giocatore molto istintivo, ma ora dobbiamo renderlo più regolare e più consapevole di molte cose.
Ha un grande potenziale. Finora ha sperimentato un tennis molto istintivo e ha già fatto un ottimo lavoro. Ora bisogna cercare di sostenerlo, sviluppando un gioco che vada oltre l'istinto e ampliando il suo bagaglio tecnico.