Video - Quando Casper Ruud parlava del dilemma saudita: tra etica e inevitabile espansione

Senza giri di parole, il norvegese aveva espresso l'anno scorso il suo rifiuto di partecipare a tornei in Arabia Saudita, ammettendo però che il regno sarebbe diventato un attore centrale del tennis. Una posizione sia ferma che realistica.
L'anno scorso, durante il torneo di Stoccolma, Casper Ruud si era espresso sul Six Kings Slam e sull'organizzazione di eventi sportivi in Arabia Saudita.
Il norvegese aveva ammesso di non volersi recare in un paese dove i diritti umani continuano a essere violati, sebbene il regno saudita stia acquisendo un ruolo sempre più importante nel tennis:
"Non ho ricevuto offerte dal Six Kings Slam, ma ne ho ricevute in passato (offerte per altri eventi) e ho scelto di non andarci. È ovviamente un paese controverso per molti aspetti. Giochiamo anche in altri paesi controversi, come la Cina.
Possiamo ad esempio discutere dei diritti umani lì, ma ci andiamo ogni anno. Per ora ho deciso di non andare in Arabia Saudita, ma sembra inevitabile che diventeranno importanti nel mondo del tennis. Hanno già le finali Next Gen. Vedremo cosa ci riserva il futuro."