Quando Djokovic ha rimesso tutto in discussione nel 2016: «Non sentivo più la stessa passione per questo sport»
Vittorioso a Melbourne e al Roland Garros, Novak Djokovic sembrava intoccabile nel 2016. Eppure, l’ex numero 1 mondiale ha vissuto un crollo inaspettato. In un’intervista sincera con Piers Morgan, confessa di aver provato un «vuoto» e una profonda stanchezza mentale dopo la sua sconfitta a sorpresa a Wimbledon.
Nel 2016, Novak Djokovic ha vissuto una stagione piena di contrasti. In cima al circuito maschile dopo il suo sesto Australian Open e un primo Roland Garros vinto pochi mesi dopo, il serbo ha conosciuto una seconda parte di stagione difficile.
A Wimbledon, dove si presentava come doppio detentore del titolo e grande favorito per la propria riconferma, Djokovic era stato sorpreso da Sam Querrey già al terzo turno. Un match durante il quale aveva riconosciuto di aver provato «un vuoto», sentimento che lo aveva portato a concedersi una pausa lontano dal circuito.
In un’intervista concessa a Piers Morgan, il detentore del record di titoli del Grande Slam ha parlato di quel periodo e della perdita del posto da numero 1 mondiale a favore di Andy Murray:
«Il mio cervello ne aveva abbastanza, avevo bisogno di riposo. Ho perso quella partita (contro Querrey) e ho preso una pausa, ho saltato alcuni tornei. Sono tornato in gara allo US Open. È l’anno in cui Murray ha finito come numero 1 mondiale battendomi in finale alle Finals alla O2 Arena.
Anche se avevo perso un vantaggio considerevole in classifica, tutti pensavano che sarebbe stato facile per me convalidare quel posto. Ma lui era in una serie di quattro o cinque tornei vinti di fila. Non mi importava di finire primo o meno. Volevo solo ritrovare l’amore e la passione per questo sport, perché li avevo persi.»
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