Rublev, Samadhi, un riferimento all'induismo e al buddismo

Non è un segreto che gestire l'aspetto mentale del tennis sia sempre stata la sfida più grande per Andrey Rublev. E per trovare la pace e la serenità di cui ha bisogno per esprimere tutto il potenziale del suo talento, il russo si è apparentemente rivolto all'antica saggezza delle tradizioni legate al buddismo e all'induismo.
Dopo la vittoria su Felix Auger-Aliassime (4-6, 7-5, 7-5) nella finale di Madrid, Rublev ha firmato la telecamera con un potenzialmente enigmatico "Samadhi, ora sono libero". Il "samadhi" è un concetto dell'induismo e del buddismo che si riferisce a un particolare stato di coscienza meditativa. Uno stato che si suppone porti alla liberazione spirituale. Il russo sembra aver preso questo 2° Masters 1000 della sua carriera (dopo Monte-Carlo 2023) per significare che ha raggiunto questa potente sensazione di liberazione. Avrà l'opportunità di confermarlo la prossima settimana a Roma.