Federer riflette sull'emergere di Djokovic: "Non ero molto convinto".
Da quando si è ritirato, Roger Federer parla sempre più liberamente della sua carriera, ma anche della sua percezione dei vari rivali. L'uomo che ha ispirato diverse generazioni di appassionati di tennis e che ha portato questo sport a un livello completamente nuovo ha dato un'occhiata più da vicino a uno dei suoi più grandi rivali: Novak Djokovic.
La prima volta che l'ho affrontato a Monaco (Federer vinse nel 2006 per 6-3, 2-6, 6-3), sono uscito dal campo pensando: "Sì, ok, non è male". Nonostante il clamore intorno a lui, non ero molto convinto.
Credo di non aver dato a Novak il rispetto che meritava a causa delle sue carenze tecniche. La sua presa di dritto era molto estrema e il suo rovescio, per me, non era fluido come oggi. Ma ha corretto questi difetti ed è diventato un giocatore incredibile.
Penso che sia stato un po' frainteso. Io guardo oltre i media e vedo l'uomo che è. Un uomo eccezionale".