Bertolucci su Sinner: «L’Italia ha sempre avuto dei buoni giocatori, ma mancava solo il diamante grezzo»

Jannik Sinner inizia l’anno nei panni del numero 1 mondiale e dell’uomo da battere durante l’Open d’Australia.

Detentore del titolo a Melbourne, l’italiano aveva iniziato la sua eccellente stagione 2024 con un primo titolo in un Grande Slam contro Daniil Medvedev.

Prima di disputare il suo primo match ufficiale della stagione contro Nicolas Jarry nei prossimi giorni, Sinner è ancora oggetto di elogi da parte degli osservatori del tennis.

Paolo Bertolucci non ha mancato di dire quanto pensa bene del giocatore 23enne in un'intervista per il media Ticinonline.

«In realtà, l’Italia ha sempre avuto dei buoni giocatori, ma mancava solo il diamante grezzo, il gioiello capace di illuminare l’intero movimento.

Il lavoro di base è sempre stato lì, ma funzionava spesso per cicli. Ora c’è Jannik e molti altri ottimi ragazzi dietro di lui.

I campioni storici italiani sono brillanti, sono artisti, cosa che non si può dire di Sinner.

Il campione italiano tipico può chiamarsi Valentino Rossi o Alberto Tomba. Jannik non è così: ha meno estro, ma possiede una mentalità notevole.

È devoto al suo lavoro, oltre alle sue competenze tecniche e fisiche. È grazie a questo che è arrivato dove è ora.

Per quanto riguarda il tennis, l’evoluzione fisica, quella del materiale, ma anche dei metodi di allenamento e della nutrizione, fanno sì che la nuova generazione sia meglio preparata di quella che l’ha preceduta.

I giocatori di 1,90 m ci sono sempre stati. Ora, tuttavia, sono agili e veloci. Una volta erano goffi. Erano solo grandi e forse potenti.

Per quanto riguarda Sinner, Casper Ruud, che è un giocatore nella top 10, aveva dichiarato dopo le ATP Finals di Torino: 'Con Djokovic, gioco e perdo, con Sinner, non riesco nemmeno a giocare'», ha assicurato l’uomo di 73 anni, ex numero 12 mondiale.