Musetti sulla difficoltà di giocare a una mano (rovescio): "In termini di solidità, il rovescio a due mani è imbattibile".
Lorenzo Musetti non sta vivendo il periodo migliore della sua carriera. Dopo un buon torneo a Monte Carlo, il numero 29 del mondo ha subito due sconfitte consecutive (a Barcellona e a Madrid). Di conseguenza, si è recato al Challenger 175 di Cagliari, dove ha raggiunto la finale. Sconfitto dal sorprendente Mariano Navone (7-5, 6-1), l'italiano ha comunque sfruttato al meglio la tappa di casa per vincere alcuni incontri (3) e punti ATP (+50).
Prima di partire per Roma, al 22enne è stato chiesto di commentare il dibattito sul rovescio. Con la diminuzione del numero di rovesci a una mano, l'attenzione si concentra spesso su Stefanos Tsitsipas e Grigor Dimitrov, gli ultimi difensori di questo tipo di rovescio nella top 10 mondiale. Musetti ha espresso un parere piuttosto sorprendente da parte di un giocatore che gioca anche il rovescio a una mano: "Da un punto di vista estetico e stilistico, il rovescio a una mano è senza dubbio uno dei colpi più belli che esistano. Non c'è rovescio a una mano (nel tennis di oggi) che possa reggere il confronto con un rovescio a due mani altrettanto bello. [...] È normale che se ne vedano sempre meno. [...] Se si gioca a una mano, si può variare di più, ma in termini di solidità il rovescio a due mani è imbattibile. È ovvio che i bambini imparano di più il rovescio a due mani. Se in futuro dovessi insegnare il mio rovescio a una mano, anche se amo il mio rovescio a una mano, probabilmente insegnerei il rovescio a due mani". (commenti riportati da Punto de Break).